Il TNPEE (terapista della neuropsicomotricità dell’età evolutiva) è un operatore sanitario che nella riabilitazione si occupa della prevenzione, della valutazione funzionale e del trattamento dei disturbi dello sviluppo e di tutta la sfera neuro e psicomotoria dell’età̀ evolutiva.
Attraverso il gioco, il terapista della neuropsicomotricità dell’età evolutiva aiuta il bambino nelle sue difficoltà e stimola le abilità specifiche necessarie al soddisfacimento dei suoi bisogni naturali.
Quando e come interviene il neuropsicomotricista?
Il Neuropsicomotricista, dopo un’eventuale consulenza con il Pediatra, il Neuropsichiatra infantile, lo Psicologo, interviene con la raccolta anamnestica della storia del bambino, con l’osservazione del comportamento, delle abilità senso-motorie (grosso e fine-motorie), simboliche, prassiche, comunicative e cognitive.
Da questa valutazione, con l’aiuto anche di test standardizzati, prepara il trattamento da applicare per il caso specifico.
Il Neuropsicomotricista può occuparsi dell’intervento riabilitativo specifico volto al potenziamento di bambini con disabilità, disturbi e ritardi dello sviluppo per le seguenti diagnosi:
Si occupa inoltre dell’intervento educativo-preventivo basato sul gioco spontaneo del bambino all’interno di uno spazio e di un tempo. Il Neuropsicomotricista accoglie ed entra in relazione con i bambini, garantendo continuità attraverso rituali e regole che tutelano la loro sicurezza fisica e affettiva, e li aiuta a trasformare vissuti ed emozioni tramite il gioco simbolico e il piacere del movimento, sostenendo poi, la rappresentazione grafica e mentale.
Dove si svolge l’attività neuropsicomotoria?
L’attività, a prescindere che sia prestata in un servizio pubblico o privato o convenzionato, si svolge in uno spazio pensato, all’interno del quale diversi materiali non strutturati (ad esempio materassi, cubi, parallelepipedi, cerchi, palle) così come altri oggetti strutturati, vengono utilizzati per stimolare le immagini interne dei bambini, in una modalità sempre orientante dal terapista.
Gli incontri con i bambini sono in una relazione in cui si manifestano l’espressività corporea e la simbologia del movimento, come traduzione ed elaborazione del mondo interiore più profondo, fatto di paura, rabbia, desiderio, difficoltà e diversità individuale.
Gli obiettivi riguardano l’area affettivo-relazionale, e mirano a sviluppare un’adeguata motricità funzionale e simbolizzazione cognitiva, per orientare ad un senso di unità e continuità corpo-pensiero proprio, che riequilibri una percezione frammentata, confusa, disorganizzata della propria realtà e dei vissuti personali, spesso invasi dall’emozione o al contrario inibiti.