Nutrienti, benefici e considerazioni sul primo legame alimentare tra mamma e neonato
di Erika Fragano
L’allattamento è un tema delicato, da affrontare con una specifica premessa: non è una performance che misura il valore di una madre. Ci sono mamme che non possono allattare, mamme che preferiscono utilizzare il latte in formula o fare un allattamento misto, mamme che si trovano costrette a smettere di allattare prima del dovuto. Sull’allattamento ogni mamma deve essere sostenuta e rispettata nelle sue scelte.
Partiamo dalle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: l’allattamento esclusivo al seno è raccomandato per i primi 6 mesi di vita del neonato e può essere portato avanti fino ai 2 anni e oltre di età, integrando la dieta con cibi complementari, idonei e sicuri.
Un corretto allattamento, e in seguito un corretto approccio all’alimentazione complementare (conosciuta come “svezzamento”), è di grande importanza per sviluppare l’autoregolazione del bimbo sulla base dell’ascolto dei segnali di fame e sazietà, sensazioni innate nei bambini e che rimangono tali fino ai 3-4 anni di età. Quando il bimbo viene allattato a richiesta, egli “ciuccerà” esattamente la quantità di latte di cui ha bisogno in quel momento.
L’allattamento è un modo, naturale ed economico, per nutrire neonati e bambini, in quanto il latte fornisce nutrienti completi, di alta qualità e di energia adeguata. La composizione nutrizionale del latte della mamma si adegua a seconda dell’età dei bambini ed è inoltre “specie-specifico”.
La composizione in zuccheri, proteine, grassi, varia in base alla specie: per esempio il latte di mucca è molto più ricco di proteine e più povero di lattosio, in quanto il vitellino ha bisogno di crescere a livello muscolare in poco tempo; il latte umano contiene invece più lattosio, quindi più zuccheri, perché per il neonato è fondamentale sviluppare prima il cervello e le abilità cognitive, mentre la crescita in termini di peso avviene più lentamente che in altre specie animali.
L’allattamento favorisce la creazione del legame tra mamma e bambino e sviluppa una protezione nei confronti di diverse infezioni, previene il rischio di diabete, sovrappeso e obesità, e sostiene lo sviluppo della flora batterica intestinale.
L’allattamento comporta tanti benefici anche per la mamma:
Visti i numerosi benefici dell’allattamento al seno, non resta che prendere una scelta informata e responsabile e affidarsi a un professionista in caso di problematiche più specifiche.
Tantissime donne si trovano spiazzate dall’enorme appetito che caratterizza l’allattamento. Le sensazioni fisiche sono completamente stravolte rispetto al periodo pre-gravidico e se durante la gravidanza il senso di appetito era alterato a causa della presenza del pancione, di punto in bianco ci si trova senza pancione e con tantissimo appetito. Perché accade questo?
Innanzitutto normalizziamo la fame: è normalissimo avere più appetito perché il fabbisogno durante l’allattamento a richiesta è notevolmente aumentato. Consideriamo che il latte contiene calorie che vengono prodotte dal corpo della mamma e che il processo stesso di produzione di latte richiede tanta energia.
Man mano che il bambino si sviluppa, i suoi fabbisogni aumentano e di riflesso crescono anche la produzione di latte e il fabbisogno materno: la mamma ha bisogno di tantissime energie per supportare quello che sta succedendo nel suo corpo, e il corpo glielo fa capire inviando un forte segnale di fame.
È importante che la mamma abbia un’alimentazione sana ed equilibrata, e in particolar modo ci si deve focalizzare su alcuni aspetti:
BIBLIOGRAFIA
• Nutrizione in gravidanza e durante l’allattamento - Raccomandazioni SIGO 2018
• Linee guida per una sana alimentazione, Dossier scientifico ed. 2017 - CREA